La Profezia


“One man, one goal, one mission,
One heart, one soul, just one solution,
One flash, of light, yeah one God, one vision,
One flesh, one bone, one true religion …”


Un uomo, uno scopo, una missione,
Un cuore, uno spirito, una sola soluzione,
Un lampo di luce, yeah un Dio, una visione,
Una carne, stesse ossa, una vera religione…
"One Vision”
Queen - 1986
Castello di Chinon, Francia, Venerdì 13 Ottobre 1307

Il Gran Maestro de Molay, stremato dalle torture subite ed ancora sanguinante per i colpi di frusta ricevuti, raccolse le ultime energie rimastegli e, prima di svenire, bisbigliò all’orecchio di Geoffroi de Charnay

"Mantenete il segreto, poiché ancora non sono in grado di comprendere la verità, difendetelo dai nemici, ma fate si che non venga perduto nei secoli. Verrà un giorno in cui tutti sapranno, è scritto nella profezia, ma quel giorno è ancora lontano. Solo colui che, rappresentando la torre di Babele, porterà in sé la pietra filosofale, ci condurrà verso una nuova alba dorata e renderà possibile la realizzazione della Gerusalemme Celeste. Allora e solo allora l’umanità non sarà più divisa e regnerà un unico spirito, un’unica religione, un unico Stato."

"Maestro non si preoccupi, il segreto è al sicuro, io e gli altri Cavalieri lo difenderemo con tutte le nostre forze e, se necessario, con la vita. Ora pensi a guarire, abbiamo bisogno della sua guida."

"Eretico adoratore di Bafometto, la tua confessione ti ha salvato da morte certa, ma non credere che io abbia già finito con te, ti torturerò finché non mi dirai, dal primo all’ultimo, i nomi di tutti i tuoi complici. Portatelo nelle segrete del tempio, con lui continuerò più tardi.".

Il grande inquisitore Guillaume Imbert, compiacendosi per la confessione appena estorta al Gran Maestro, si sedette sulla sua sedia. Il Pontefice Clemente V sarebbe stato orgoglioso del suo operato, ad appena ventiquattro ore dalla cattura di de Molay, era riuscito già ad ottenere la confessione delle condotte anticlericali e delle pratiche eretiche tenute dai Cavalieri del Tempio, contribuendo a rendere storica quella data; a partire da quel momento, infatti, nei secoli a seguire, tutti i venerdì 13 saranno indicati come giorni di sventura.

Filippo IV di Francia, passato alla storia come Filippo il Bello, il principale artefice della caccia ai Cavalieri del Tempio, impiegherà il resto della sua esistenza nella ricerca del favoloso tesoro dei templari che, però, non troverà mai.

Il 22 Marzo del 1312, l’Ordine del Tempio verrà ufficialmente sciolto per decreto papale e, dopo due anni, il Gran Maestro Jacques de Molay ed il precettore di Normandia Geoffroi de Charnay, saranno arsi vivi in una pubblica esecuzione che si terrà nell’Ile de la Cité, sulla Senna.

Il Gran Maestro, grazie all’aiuto dei suoi più stretti confratelli, passò gli ultimi anni della propria vita lasciando indizi criptati in ogni luogo d’Europa, con la speranza che il segreto non andasse perduto e non cadesse nelle mani dei figli delle tenebre.